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Il Fondo Sparapani di Arezzo, un universo musicale fra le carte del catasto

Il Centro di Documentazione Musicale della Toscana (CeDoMus Toscana) da qualche mese è impegnato nel censimento dei fondi musicali conservati nel territorio aretino, in parte ancora poco studiati e sconosciuti. 

Fra questi il Fondo Sparapani, che contiene la musica utilizzata dalla Società Filarmonica Aretina, un universo musicale conservato insieme alla moltitudine di carte catastali e documenti demaniali presso l’Archivio Storico del Comune di Arezzo.

Dopo l’Unità d'Italia infatti la musica strumentale viene promossa in tutto il regno e  la Società Filarmonica Aretina, vera orchestra cittadina, è la colonna sonora quotidiana di Arezzo: portava la musica in piazza, nelle feste e accompagnava gli spettacoli delle compagnie amatoriali filodrammatiche.

Fondata nel 1832, nel corso degli anni alterna periodi di successo e prosperità a grandi crisi, soprattutto per problemi finanziari o organizzativi che nel 1976 ne decretano la fine. Fino al 1996 il suo patrimonio musicale viene conservato alla Fondazione Guido Monaco, anno in cui è spostato all’Archivio storico del Comune.

La grande collezione di partiture manoscritte e stampe musicali del XIX e XX secolo, in cui figurano composizioni ed elaborazioni per i più disparati organici bandistico-strumentali per un numero totale di oltre 1500 pezzi, cresce soprattutto grazie alla donazione del Maestro Vasco Sparapani (1910-1953), da cui prende il nome.

Il fondo contiene grandi must della musica operistico-strumentale straniera di fine Ottocento e inizio Novecento e musiche di grandi autori toscani dello stesso periodo fra cui Pietro Mascagni e Giacomo Puccini. Le loro opere sono presenti nel fondo Sparapani in numerosi arrangiamenti bandistici manoscritti e in edizioni a stampa originali.

Per approfondimenti è possibile visitare il sito di Cedomus Toscana